Genista tinctoria L.

Additional Info

  • Forma biologica: Camefita suffruticosa
  • Sinonimo: Genista insubrica Brügger; Genista ovata Waldst. & Kit.; Genista tenuifolia Loisel.; Genista tinctoria L. subsp. ovata (Waldst. & Kit.) Arcang.; Genista tinctoria L. subsp. scariosa sensu Pignatti; Genista tinctoria L. subsp. tenuifolia (Loisel.) Pignatti
  • Nome comune: Ginestra minore, Ginestra dei tintori, Ginestrella, Bacellina
  • Famiglia: Fabaceae
  • Tipo corologico: Euroasiatica
  • Categoria di rischio IUCN: NE

Suffrutice o arbusto con rami semplici, ascendenti, angolosi e sparsamente pelosi; foglie intere, acute, sessili, verde-scure e glabre di sopra. Fiori papilionacei, gialli, in racemi terminali fogliosi. Frutto: legume glabro.

La ginestra minore (Genista tinctoria L.), detta anche ginestrella o ginestra dei tintori, è una pianta arbustiva in grado di fornire un pigmento giallo. Genista tinctoria si distingue dalle altre specie di ginestra per le sue dimensioni piuttosto ridotte, raggiunge infatti solitamente appena 30 – 40 cm di altezza, pur potendo talora arrivare anche ad 80 cm.

I fiori sono papilionacei (a forma di farfalla), di colore giallo, e si dispongono alla sommità dei rami, all’ascella delle foglie. La fioritura ha luogo tra maggio e luglio a seconda dell’altitudine. Il frutto è un legume lungo circa 2,5 cm che può contenere fino a 10 semi.

Abbastanza comune nei nostri ambienti, soprattutto dove il suolo è leggermente acido, è diffusa in tutte le zone temperate d’Europa nei prati e pascoli mesofili e in quelli umidi e acidofili, sui prati aridi, in zone steppose, nei boschi radi e nelle brughiere da 0-1800 m di altitudine.

I rami giovani ed i fiori  hanno trovato utilizzo per le proprietà tintorie fin dall’epoca romana, dal momento che contengono, soprattutto nei petali, l’isoflavone genisteina che conferisce una colorazione giallo pulcino ai tessuti. Largamente impiegata, soprattutto in Francia, nella colorazione di lana, seta e cotone sin dal Medioevo, il suo uso ne era però sconsigliato dagli Statuti dei tintori di alcune città per la deperibilità del pigmento.

L’uso si è conservato invece nella tintura domestica tradizionale delle lane. Sovrapponendo una tintura in giallo ricavato da Genista tintoria su un tessuto precedentemente tinto in azzurro con il guado (Isatis tinctoria L.) è possibile ottenere delle colorazioni verdi molto stabili. In Inghilterra ad esempio, il verde detto Kendal e quello detto Lincoln erano ottenuti con tale procedura. Secondo la leggenda la casacca di Robin Hood era tinta in verde Lincoln.

A testimonianza del suo utilizzo come pianta tintoria sono il nome volgare inglese “Dyer’s Greenweed” (erba-verde dei tintori) con cui è nota, come pure i verdi luminosi dell’arazzo di Bayeux, uno fra i ricami medievali meglio conservati d’Europa,  realizzato in Normandia o in Inghilterra nella seconda metà dell'XI secolo e che descrive per immagini gli avvenimenti relativi alla conquista normanna dell’Inghilterra del 1066.

Alcuni autori ne riportano l'uso da parte dei tintori fiamminghi a partire dal 1300.

Contiene un alcaloide velenoso. Una volta veniva usata per scopi curativi. è un’erba amara, diuretica, purgativa, emetica che agisce anche come debole stimolante cardiaco a vasocostrittore.

Dai suoi rami si ricavano filacce, utilizzate in passato nella produzione di corde; è inoltre una buona mellifera.

Diuretica, purgativa, emetica; agisce come debole stimolante cardiaco e vasocostrittore.

Pianta impiegata sin dall'epoca romana per tingere i tessuti.

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Giardino dei semplici