Erbacea perenne con fusti angolosi, rossastri; foglie ovato-lanceolate ricoperte di peli urticanti. Fiori unisessuali di colore giallo-verdastro, i maschili in amenti e i femminili in verticilli all’ascella delle foglie. Frutto: achenio.
Pianta erbacea perenne, comune in Italia in tutto il territorio, è nota per le sue proprietà medicinali, per la preparazione di pietanze e, un tempo, per le sue proprietà tintorie ed il suo esteso uso nel campo tessile.
I principi tintori dell’ortica sono la clorofilla delle foglie ed i flavonoidi e il carotene della radice. Le radici forniscono una tintura usata per tingere la lana, grigia, gialla o aranciata a seconda del mordente. Le foglie producono un colore verde molto delicato, definito ‘sporco’ in quanto verde-grigio. Per la tintura può essere usata anche l’intera pianta, fresca o essiccata, per colorare lana, cotone e seta; il verde che ne deriva (la pianta è ricchissima in clorofilla) può variare, a seconda dell’uso del mordente (allume di potassio, cremortartaro, ferro), dal salvia al verde pisello.
I coloranti dell’ortica sono usati anche per medicinali, cosmetici, prodotti igienici e liquori.
L’ortica ha una lunga storia anche per la produzione di un tessuto estremamente grezzo, parente della canapa, che si ottiene per macerazione dei fusti in acqua corrente e successiva lavorazione, utilizzato per vestiti, carta, teli, sacchi e cordami. Il nome anglofono Nettle, infatti, si riferisce al tessuto fatto con le fibre d'ortica, largamente utilizzato nel Nord Europa prima ancora dell'uso diffuso della lana e del cotone. Migliaia di uniformi dell'Armata di Napoleone erano realizzate in filati ricavati dall’ortica. Anche durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale l'ortica era utilizzata come sostituto del cotone che era irreperibile. Ancora ai nostri giorni alcune popolazioni della Siberia lasciano crescere l’ortica intorno alle loro abitazioni per ricavarne fibre tessili che forniscono una speciale tela verde, solida e dura, praticamente indistruttibile.
Erba usata come tonico per il controllo delle attività digestive, è un ricostituente e depurante, svolge azione diuretica.
Dal verbo latino urere (= bruciare) a causa dei peli urticanti presenti su fusto e foglie.